giovedì 3 dicembre 2009

Ho trovato l'America

Ed in certi momenti mi tornano alla mente vaste distese desertiche.
O quasi.
Il pallore di lembi sabbiosi del Mojave, stesi come le risacche marine fino alla strada.
Anzi, fino al-La Strada.
Il rosso cotto della Monument Valley, schiacciato sotto i piedi nudi, per sentire d'essere un pezzo unico, piantato lì.
E poi la pietra calpestata del Canyon de Chelly, liscia e amichevole, e la luce abbagliante del Deserto Dipinto.
Tagli negli occhi.
Il rumore del vento, come la parola di chi ti saluta non conoscendoti.
Percorro miglia. Miglia di memoria ed immagini.
Arrivo ai motel dalle insegne cadenti ed al silenzio di ghost town che bruciano la pelle.
Non desidero altro.
Mi tuffo in quella pace, in quell'eterna e silenziosa bellezza.
E continuo a chiedermi il motivo di tanto affannarsi, di quell'affannarsi che non comprendo.
Il dispendio energetico di certe inutili, piccole, meschine lotte per un pezzo di nulla in più.
A me bastava solo quello.

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